Tiramisù con le paste di meliga

La musica mi piace, mi incuriosisce e soprattutto da sempre ha il potere di trasportarmi in un’altra dimensione dove i pensieri volano e mille storie di fantasia si intrecciano e si rincorrono sulle ali del ritmo.
E’ da sempre la mia valvola di sfogo. Ricordo che quando tornavo da scuola, prima di mangiare mi chiudevo dieci minuti in camera ad ascoltare la musica: era il mio modo di rilassarmi e di concedermi una pausa in un mondo disegnato da me.
Però stranamente non sono mai stata attratta dagli strumenti musicali. Ho imparato a suonare il flauto alle medie, con risultati scarsotti e altrettanto scarsa soddisfazione e poi più niente.
E pensare che a casa dei miei c’era anche il pianoforte. E mia sorella che suonava la chitarra. Ma io niente, non ho mai voluto neanche provare. Era come se sentissi che non faceva per me, che non avevo voglia di imparare, di esercitarmi e di provare e riprovare. Meglio ascoltare musica suonata da altri.
Invece mio figlio ama molto suonare e a soli nove anni suona già il flauto molto meglio di me e adesso si è iscritto con gioia a un corso di tromba. Sognando la chitarra e la batteria.
Io prendo il mano il suo strumento, lo guardo incredula di come una groviglio di tubicini di ottone possa produrre un così bel suono. Lo guardo e penso che non lo so suonare, ma posso sempre usarlo per le mie foto…
Mi siedo al tavolo, scompiglio i suoi spartiti e affondo la forchetta in questo tiramisù un po’ particolare: crema molto classica e tradizionale, ma una piccola innovazione nel biscotto. Al posto del savoiardo o del pavesino ho voluto provare a inzuppare nel caffè dei biscotti tipici piemontesi (paste di meliga) fatti con farina di mais. Rispetto ai savoiardi hanno una consistenza più croccante e spessa, ma si sposano a meraviglia con il caffè e con la dolcezza della crema.
- per 4 porzioni
- 24 paste di meliga
- 250 gr di mascarpone
- 3 uova
- 60 gr di zucchero
- 2-3 tazzine di caffè
- cacao amaro per guarnire
- Preparate il caffè, versatelo in un piatto fondo e fatelo raffreddare.
- Per realizzare la crema sbattete i tuorli con lo zucchero, poi incorporate il mascarpone.
- Montate a neve gli albumi e incorporateli delicatamente in modo da non smontarli.
- Disponete uno strato di crema sul fondo di una pirofila o di una stampo, meglio se rettangolare.
- Inzuppate i biscotti nel caffè e disponeteli sulla crema a ricoprire il fondo della pirofila.
- Ricoprite con abbondante crema e spolverizzate col cacao amaro.
- Ripetete il procedimento fino a creare 3 strati di biscotti.
- NOTA BENE: assicuratevi di utilizzare uova molto fresche e bio poiché in questa ricetta esse vengono consumate crude. Per maggiore sicurezza potete pastorizzarle così: sbattete i tuorli (senza lo zucchero), fate uno sciroppo portando a bollore lo zucchero con una piccola quantità di acqua e poi versate a filo lo sciroppo bollente sulle uova mescolando bene con una frusta.
- In ogni caso il tiramisù va consumato entro 24-36 ore dalla preparazione e conservato sempre in frigorifero.

Anche per me la musica è colonna sonora imprescindibile di tanti ricordi, nonchè una fonte di riflessione o di carica, a seconda delle situazioni.
Le paste di meliga le adoro e penso che in un tiramisu mi conquisterebbero senza pari: i savoiardi infatti non li amo molto, così come tutti i biscotti spugnosi! Sono del partito del frollino 😉
Un abbraccio
Anch’io preferisco i frollini ai biscotti spugnosi!
Davvero conosci le paste di meliga? Prima o poi voglio provare a farle!
Baci
Ohh. Ma cosa vedo!! Io adoro le paste di meliga!!! Deve essere stratorfericamente buono brava!
La prossima volta che capiti da queste parti fammi uno squillo e te ne preparo uno! Baci